sabato 30 giugno 2007
Fundraising... per rifletterci un po'
Scusate per la lunghezza, ma questa ve la devo proprio raccontare. Qualche giorno fa, rispondendo ad un annuncio su internet, sono stata invitata ad un colloquio di selezione per un lavoro di fundraising (raccolta fondi). La mail che mi era stata inviata diceva "Le figure professionali che stiamo cercando lavoreranno presso stand posizionati nelle maggiori piazze del nord Italia dove i cittadini saranno informati sulle attività dei nostri attuali clienti, organizzazioni non profit – Unicef e Save the Children - e motivati a sostenerli finanziariamente con continuità diventando soci/sostenitori." OK, fighissimo, praticamente mi pagano -un fisso settimanale più dei premi- per fare le stesse cose che faccio -a gratis- come volontaria. I primi dubbi ci sono già prima di andare: le organizzazioni saranno anche no profit, ma qualcuno un profitto lo deve pur fare, altrimenti da dove arrivano i soldi con cui ci pagano? Mica saranno quelli dei donatori vero?!? Naaaaaa dai, non può essere... Vado al colloquio, siamo in 12, e la tipa che lo tiene, continua a parlare di "vendere, vendere e vendere"... Qualcuno giustamente domanda: ma scusi, non si tratta piuttosto di promuovere un'idea? - No, perchè quello lo fanno i volontari, noi cerchiamo solo sostegno stabile= gente che si impegni a versare soldi ogni anno. Mi dà un po' fastidio 'sta donna, e avendo comunque già un po' di esperienza, sento puzza di bruciato. Chiedo: ma scusi, come fanno queste onlus a permettersi di finanziare una campagna marketing in cosi grande stile?! Ci gira intorno, dicendomi una cosa che fa capire tutto: i soldi dei sostenitori non devono andare solo ai progetti concreti, ma anche alla ricerca di nuovi sostenitori. Complimenti, proprio beneficenza! - Penso io. Arriviamo alla retribuzione e... il fisso è da fame: 8 ore al giorno, 6 giorni su 7 per 4 settimane, per 3 eurini (lordi!) all'ora! Certo ci sono i bonus: più il tuo sostenitore si impegna a donare, più tu riceverai. Praticamente: se guadagni (dico SE perchè non è detto che compilato il modulo la donazione vada a buon fine e di fatto decidono loro se riconoscerti tutto il bonus o meno), guadagni i soldi che qualche poveretto pensa di aver versato per i bambini che hanno bisogno. Sono pronta a scommettere che quei soldi finiranno per la gran parte nelle casse dell'azienda in questione (non mi va di mettere il nome, cmq vi assicuro che è una for profit). Chiaramente, me ne sono andata dal colloquio... Se proprio devo esser sfruttata, almeno che sia per una buona causa. E pensateci prima di farvi convincere a donare soldi ad organizzazioni troppo grosse/che non conoscete. Ricordo la campagna di Manitese:

A presto...
 
posted by Unknown at 15:48 | Permalink |


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