11 Novembre, un’ altra domenica di ordinaria follia in Italia, un paese che ci illude spesso di aver toccato il fondo, ma in realtà non è mai così.
Mattina, rissa in autogrill tra 2 gruppi (non ultras…) di tifosi di juventus e lazio, squadre che non giocavano nemmeno contro…Un poliziotto della stradale, per non si sa quale scopo, e violando ogni regola sull’uso delle armi, spara ad altezza d’uomo e uccide Gabriele Sandri, tifoso laziale.
L’avvocato della famiglia della vittima dichiara subito alla stampa, “è omicidio volontario”, perché tanto si sa, in Italia i processi si vincono prima sui giornali…
Le istituzioni restano immobili e bloccano solamente le partite serali.
A Roma succede il putiferio, centinaia di “tifosi” assaltano varie caserme di polizia e carabinieri, e alla sede del coni, dando fuoco ad auto, moto, autobus, e a tutto ciò che capitava. (Da notare i pestaggi verso i cameraman che filmavano, che coraggio…) Risultato sono decine di polizziotti feriti, decine di “tifosi” arrestati e centinaia di milioni di euro di danni.
L’opposizione al governo, ha approffittato subito per insistere nel loro nauseante ritornello: “Non hanno saputo fronteggiare, al voto subito”.
Ora, è grottesco come noi italiani siamo stati abituati a sopportare qualsiasi avvenimento senza scomporci più di tanto, ma questa situazione è assolutamente senza un minimo senso…
Possibile che, quando si tratta di calcio, vada tutto ingigantito? Possibile che lo stato e la polizia siano visti come nemici? Possibile che, chi non sa come usarla, abbia in mano una pistola? Possibile che serva sempre il morto per far muovere le istituzioni? Possibile che la politica sia solo divisione? A quanto pare la risposta è sì, ma non so spiegarmi il perché…

“Io non mi sento Italiano, ma per fortuna o PURTROPPO lo sono…” (Giorgio Gaber)